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Sport sabato 12 aprile 2014 ore 08:48

Graziani: "I miei giocatori sono scarsi"

L'allenatore dei Leoni cerca la scossa: "Da qui alla fine andrò avanti solo con dodici elementi. Il prossimo anno manderei via quasi tutti"



POGGIBONSI — Sono ormai poche  le speranze per il Poggibonsi di raggiungere le posizioni spareggio in chiave Lega Pro unica. Il tecnico del Poggibonsi Archimede Graziani fa però il punto della situazione in una conferenza stampa carica di messaggi per tutto l'ambiente giallorosso.

Mister, nell'ultima di campionato la sconfitta di misura contro il Foggia...
“Abbiamo ed ho archiviato la gara di Foggia con la convinzione che sette, otto giocatori su undici mi hanno fatto vedere importanti segnali di crescita e di sviluppo di mentalità di gioco. Purtroppo tre, quattro elementi sono stati completamente assenti in campo”.
E questo da cosa dipende?
“Dal fatto che non sono adatti alla categoria o che magari hanno la pancia piena. Sono dei giocatori che se fossi arrivato prima in questa società avrei battuto i pugni sul tavolo per non prenderli. Sia chiaro, dico a voi queste cose dopo averle già dette alla squadra e ripeto ancora una volta che io non sono un uomo che scende a compromessi. Io per prima cosa devo fare il bene della società per la quale lavoro e poi il bene della squadra per fare così il bene di tutti".
Ed allora come fa ancora a credere nella salvezza?
“Da un paio di settimane a questa parte vedo che qua, intorno a me, si crede poco nella salvezza e quando parlo con qualcuno sono io a motivare gli altri. Lunedì, dopo la sconfitta di Foggia, ho trovato sconforto qua e mi sono subito confrontato prima con il nostro Direttore Sportivo e poi con il Presidente dicendo loro che se loro non ci credono io me ne sarei andato. Loro mi hanno detto di non scherzare ed allora andiamo a lottare tutti insieme. Come faccio a credere ancora nella salvezza? Io ci credo al 100% per un semplice fatto: perché vedo giorno dopo giorno dei miglioramenti nei miei ragazzi. Con il mio modo di fare penso di aver animato qualcuno ma se domani toccasse a me ripartire per una nuova avventura con questa squadra tanta gente che ora c'è non ci sarebbe più. Ma adesso con loro dobbiamo andare in battaglia. I risultati, da quando sono su questa panchina, dicono che la squadra ha equilibrio e se ci fosse chi la butta dentro avremmo vinto diverse gare per 1-0 invece di aver fatto 0-0 o perso 1-0 in un paio di occasioni come a Cosenza ed a Foggia. Finora ho portato con me tutta la rosa a lavorare e credere nel nostro obiettivo ma da questa settimana fino alla fine prenderò sempre undici, dodici giocatori e con questi andrò a morire o a salvarmi. Con loro andrò in battaglia”.
Cerchi di pizzicare nell'orgoglio alcuni elementi con queste affermazioni?
“Qua a Poggibonsi, in questo spogliatoio si vive troppo bene. A me piace ogni tanto avere anche qualche 'bandito' all'interno dello spogliatoio che magari nei momenti giusti attaccasse qualcuno al muro ma qua di 'banditi' non ce ne sono né a fatti né a parole. La mia strategia? Sono io l'antipatico e tutti mi devono giocare contro. Ho detto ai ragazzi che sono scarsi: mi aspetto che mi dimostrino il contrario perché queste parole vengono lette da tanta gente ed a fine anno loro come me dovranno trovare lavoro”.
Quale è l'aspetto più complicato sul quale hai dovuto porre particolare attenzione?
“Questo era un gruppo troppo intriso di compromessi, con me si gioca se c'è qualità e quantità nel lavoro che facciamo giorno dopo giorno. Da due, tre settimane questo messaggio è stato recepito dal gruppo perché qui non c'è nessuno che fa la differenza, qui ci sono degli operai che devono allenarsi al massimo tutti i giorni e basta".
In avanti spazio a Scardina-Ferretti?
“E' possibile, ma la cosa più importante è che nella testa dei ragazzi passi il messaggio: 'proviamo a giocare contro l'allenatore che ci ha detto che siamo dei somari'.
L'avversario di domenica, la Vigor Lamezia.
“La Vigor Lamezia verrà qua a fare la propria gara, hanno due risultati su tre a disposizione ma non mi preoccupo di loro. Mi aspetto dai miei qualcosa, non dagli altri perché per i miei è arrivato il momento di dare delle risposte se sono persone serie. E domenica ci vogliono persone serie in campo".


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