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Attualità giovedì 23 luglio 2020 ore 12:14

Migliaia di euro ‘mangiati’ dai caprioli

Gli animali hanno colpito un vigneto di pregio della Vernaccia. Coldiretti: “La giunta regionale dia un segnale immediato”



SAN GIMIGNANO — Solo due giorni fa i caprioli hanno danneggiato irrimediabilmente le vigne di Vernaccia di un’azienda a San Gimignano. Gli ungulati hanno mangiato le barbatelle che l’anno prossimo sarebbero dovute entrare in produzione. E danni analoghi si registrano in tutta la provincia per altre Doc e Docg della provincia di Siena.

Intanto in Regione, il Consiglio ha approvato l’ordine del giorno presentato dal capogruppo del Pd Marras e dalla vice presidente del Consiglio De Robertis, sostenuto da tutti i consiglieri.

Sulla fauna selvatica la Giunta regionale dia un segnale chiaro e decisivo alle richieste del territorio, superando vincoli e ostacoli ideologici che non fanno bene alla società, all’agricoltura e agli imprenditori agricoli toscani”. E’ quanto afferma Fabrizio Filippi, presidente di Coldiretti Toscana, all’indomani dell’approvazione.

Negli ultimi anni le popolazioni di cinghiali hanno guadagnato terreno rispetto alla presenza umana con una concentrazione media di un animale ogni cinque abitanti, in una fascia territoriale segnata già dalla tendenza allo spopolamento per l’indebolimento delle attività tradizionali. Per questo Coldiretti chiede una riforma netta della gestione della fauna selvatica.

L'eccessiva presenza di fauna selvatica rappresenta un rischio per l'agroalimentare toscano visto che proprio nei piccoli comuni sotto i 5 mila abitanti si concentra il 92% delle produzioni tipiche secondo lo studio Coldiretti/Symbola, dove in Toscana si contano 32 prodotti a denominazione di origine (Dop/Igp) riconosciuti dall'Unione Europea tra formaggi, oli extravergine di oliva, salumi e prodotti a base di carne, vini, panetteria e pasticceria.

Gli ultimi eventi a San Gimignano non fanno che aumentare la frustrazione tra le imprese agricole che vedono distruggere il loro lavoro. Per risolvere il problema è necessaria un'opera di contenimento degli animali selvatici sia con la caccia ma anche con sterilizzazioni.

Rimarca Coldiretti sull'importanza del ruolo degli agricoltori e pastori nel mantenere e difendere il territorio dal dissesto idrogeologico. Inoltre la proliferazione dei cinghiali mette a rischio l'equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali.

La complessità della natura e degli ecosistemi è il nodo cruciale che le Istituzioni preposte al territorio devono affrontare, la bellezza del paesaggio toscano modellato dall'uomo da centinaia di anni deve convivere con la fauna selvatica, una relazione spesso difficile e controversa che non è facile da districare senza danneggiare l'una o l'altra.


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