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Cultura venerdì 06 marzo 2015 ore 09:08

Ospedali medioevali, lezione in biblioteca

Alla "Braccagni" di Colle incontro culturale della Società Storica della Valdelsa con la Professoressa Piccinni



COLLE DI VAL D'ELSA — Importante conferenza storica organizzata dalla Società Storica della Valdelsa per questo pomeriggio alle 17,30 alla biblioteca “Braccagni” di Colle, occasione in cui Gabriella Piccinni tenterà di far entrare il pubblico in una atmosfera decisamente particolare quele è quella che si può rintracciare nelle “Immagini di vita quotidiana in un ospedale medievale: il Pellegrinaio di Santa Maria della Scala di Siena”. Gli ospedali medievali, come si legge dalla presentazione dell'evento fatta dalla Società Storica della Valdelsa,rivolsero la propria attività a uno spettro ampio di destinatari (bambini abbandonati, anziani, poveri, impoveriti, viaggiatori e pellegrini, vedove, fanciulle senza dote, partorienti, malati acuti e cronici, come i lebbrosi), erogarono varie forme di servizi differenziati e gratuiti, come ricovero, sostegno materiale e morale, elemosina in cibo e vestiti, anche a domicilio, cure mediche, doti, letti per i viaggiatori. Contribuirono anche alla costruzione di un “futuro” per i bambini abbandonati dai genitori (nel lavoro, nel matrimonio, nel convento o come figli adottivi all’interno di una nuova famiglia) e talora offrirono a persone pure benestanti ma in difficoltà per l’età avanzata o per una sopraggiunta solitudine familiare (coppie di coniugi anziani, vedove o vedovi) camere o piccoli appartamenti in cambio del dono di un proprio bene, oppure di un deposito di denaro. Tutto ciò è ampiamente testimoniato nella documentazione dell’ospedale senese di Santa Maria della Scala ma è anche ricostruibile attraverso una serie di stupende immagini. Tra il 1434 e il 1444 infatti tre pittori senesi, Lorenzo di Pietro detto il vecchietta, Priamo della Quercia e Domenico di Bartolo, artisti noti a Siena e anche aggiornati sulle novità stilistiche che si stavano diffondendo a Firenze, ricevettero l’incarico di notevole importanza della decorazione pittorica della sala principale dell’ospedale senese, chiamata pellegrinaio. L'idea, come spiegherà la Professoressa Piccinni nel suo intervento, era di fare di quello spazio, austero e solenne, non solo il luogo di accoglienza dei viandanti e dei malati, ma anche un luogo di rappresentanza nel quale fossero esaltate la grandezza e il prestigio dell’ospedale e celebrate la pietà, la carità, la munificenza, l’accortezza amministrativa dei suoi rettori. Un incontro per entrare a pieni polmoni in una storia d'altri tempi ma che ha caratterizzato fortemente la formazione culturale senese.


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