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Spettacoli lunedì 09 marzo 2015 ore 14:43

“Psycho Killer”, se la cronaca diventa spettacolo

Una scena dello spettacolo

Al Regina Margherita di Marcialla un lavoro che mette di fronte alle assurde sfaccettature della realtà



BARBERINO VAL D'ELSA — Uno “scherzo teatrale” per burlarsi con il sorriso della morte e per denunciare, tra le righe, la facilità dell'uomo contemporaneo a servirsi dell’assassinio per risolvere anche le piccole nevrosi quotidiane. E' sotto questo filo conduttore che sabato prossimo, 14 marzo, alle 21,30 al Teatro Comunale Regina Margherita di Marcialla a Barberino Val d'Elsa la compagnia teatrale “La luna nel letto” e l’associazione “Tra il dire il fare” di Lecce, metteranno in scena “Psycho Killer”. Ovvero, “Quanto mi dai se ti uccido”?. Il lavoro, di Ippolito Chiarello e Walter Spennato per la regia di Michelangelo Campanale, con Ippolito Chiarello e la musica dal vivo di Raffaele Casarano (sax) e Stefano Rielli (contrabasso) metterà gli spettaori davanti ad alcuni interrogativi.

“Una pagina di prosa – spiegano dalla produzione - per denunciare l’assoluta inconsapevolezza con cui ci stiamo abituando alla violenza, sempre più normale, nel mondo e nel nostro Paese, dove l’omicidio diventa 'show televisivo', business per avvocati catodici, vetrina per falsi criminologi, meta per gite dell’orrore: un Paese che vede il sangue in tv scorrere da un canale all’altro, senza soluzione di continuità”.

Lo spettacolo è ispirato al libro “Quanto mi dai se ti uccido?” di Walter Spennato (edizioni Besa), una mitragliata di micro-storie pulp in cui spetta all’ironia il difficile compito di raccontare il nostro tempo: tra colpi di pistola e ricercate atmosfere jazz lo spettatore è chiamato a partecipare emotivamente, fino alla catarsi finale che si realizza in un “umano, troppo umano” desiderio d’amore. Impossibile rimanere indifferenti, a ritmo di jazz lo spettatore si scopre solidale, nemico e allo stesso tempo complice del protagonista, con cui condivide un immaginario ricco di citazioni cinematografiche e musicali. Uno “scherzo teatrale” che sa far riflettere anche sulla funzione del teatro oggi come ieri: celebrazione di un rito che restituisca alla collettività l’occasione di indagare insieme il proprio tempo. Una festa collettiva che ci riporta a casa forse divertiti, forse increduli, ma di certo meno soli.


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